E come da programma, o sarebbe meglio dire, da tradizione, ieri giornata di sfilate e fuochi d’artificio. Dopo la classica sfilata pomeridiana con i gruppi folkloristici, quelli delle rievocazioni storiche e le delegazioni delle Pro loco partecipanti, insieme all’Unpli e alle istituzioni, la tre giorni si è chiusa con i giochi pirotecnici a mezzanotte. Tra i presenti, ieri, alle Pro loco, anche il presidente della Regione, Francesco Acquaroli, insieme al sindaco Valerio Vesprini, a Marco Silla e Quinto Sagripanti per le Unpli, al consigliere regionale Marco Marinangeli e a una nutrita schiera di amministratori locali, tra sindaci e assessori.
E, a tirare un primo bilancio dell’evento, è proprio il presidente regionale Unpli, Marco Silla: «Il successo della manifestazione, organizzata in poco tempo, e dopo due anni di stop, non era così scontato. E quindi vale doppio. Siamo partiti bene e abbiamo finito meglio. Certo, non abbiamo forzato troppo le Pro loco a partecipare, abbiamo capito il momento. Ma abbiamo comunque avuto un gran riscontro di partecipanti. Le Pro loco hanno iniziato a promuovere ancor più capillarmente i territori. E questo l’evento si propone di fare. Insomma credo proprio che una bella ‘scossa’ iniziale alla stagione estiva l’abbiamo data. Noi abbiamo lavorato e credo che abbiano fatto altrettanto anche i pubblici esercizi di Porto San Giorgio, dunque, al di là di qualche disagio, penso che sia stato un successo per tutti. Solo contando i volontari degli stand in città sono arrivate oltre 500 persone. E poi non dimentichiamoci dell’accordo Unpli col Comune, da noi promosso, che ha fatto delle Pro loco in Festa un appuntamento nazionale Unpli. Questo ci consentirà di lavorare con ancor più capillarità per crescere ulteriormente. Vogliamo portare una Pro loco per ogni regione». Silla lascia cadere nel vuoto gli sprazzi di polemica: «Tutti gli operatori hanno lavorato nel pieno rispetto delle regole, sia sul fronte sanitario che su quello fiscale». E non è mancato nemmeno l’angolo legato alla prevenzione medica con il gazebo della Croce azzurra di Porto San Giorgio prestato all’Av4 per screening e monitoraggi sanitari.
Ieri, al fianco di Silla c’era il presidente Francesco Acquaroli. È arrivato alle 17, ha partecipato alla sfilata con le autorità, si è fermato agli stand per qualche selfie con i volontari ed è ripartito alle 19: «Sì, siamo sicuri che anche la Regione – rimarca il presidente Unpli Marche – si è accorta di noi. Il format funziona benissimo. E’ vero che siamo enogastronomia, ma non siamo solo questo, non siamo solo sagre, siamo promozione dei territori a tutto tondo. E stiamo anche registrando un piacevole cambio generazionale. Sapete, col Covid, qualche anziano ha un pò mollato, ma abbiamo visto tanti giovani rimboccarsi le maniche per i loro territori».
Una Pro loco in Festa che dunque si rilancia a tutto tondo. Con una location, quella del lungomare Gramsci, che a sentir parlare Silla, è blindata: «Beh noi siamo tradizione, guardiamo alle tradizioni. Se un qualcosa funziona, perché cambiarlo? D’altronde come si dice? Cavallo che vince…». Presto ancora, a poche ore dalla chiusura dell’evento, parlare di numeri e dati «ma non appena li avremo, sicuramente li forniremo. Insomma abbiamo atteso due anni per festeggiare il ventennale, ma è andata benissimo» conclude il presidente Unpli Marche.
Decine di migliaia le presenze stimate per ciascuna delle serate, su due chilometri di lungomare. Successo anche per le serate d’intrattenimento musicale a piazza Bambinopoli, il coordinatore Giuseppe Corsi ha voluto ringraziare i due Dj e la band Roxy Bar Mario per la disponibilità a suonare anche senza palco.
Il gran finale è stato ieri sera, quando è arrivato un numero ancora maggiore di pubblico da tutto l’entroterra e non solo, per un’ultima serata tra specialità locali enogastronomiche e fuochi d’artificio per chiudere in bellezza.
Numeri, accessi, organizzazione e piano sicurezza, tutto è andato a gonfie vele per Silla che quando parla di Pro Loco in Festa, parla sempre di «scossa». «Abbiamo avuto tutti gli stand pieni fino a domenica. Tutti hanno lavorato. Anche gli chalet – ha rimarcato Silla – lavorano grazie a noi. Non potrei essere più soddisfatto, adesso che anche la Regione comincia capire la nostra utilità. Acquaroli conosce le nostre realtà e sapeva di cosa stavamo parlando. In passato è stato sindaco di una città dove la Pro Loco lavora molto bene e lui ha saputo valorizzarci e comprendere quando una manifestazione è organizzata per bene. Da anni facciamo una manifestazione unica in tutta Italia che dopo la firma del protocollo, è diventata manifestazione nazionale».
Secondo Silla, le Pro Loco «fanno bene a loro stesse, al turismo, agli alberghi e alle amministrazioni. Promuovono il territorio e sanno fare accoglienza. La nostra è promozione vera e propria, per portare turismo sulla costa. Quest’anno siamo tornati perché la Pro Loco di Porto San Giorgio ci ha voluti fortemente». Bene anche i fuochi che secondo Silla sono stati un momento di liberazione, dopo 3 giorni di lavoro intenso. Tutti con il naso all’insù. È stato anche questo un ritorno alle tradizioni».
Ora si guarda al futuro, pensando ad un cambio di passo e ad una programmazione seria. «Il cambiamento c’è stato – ha decretato Silla, riferito alla considerazione dimostrata da Acquaroli – noi diamo rispetto e vogliamo rispetto. Conosciamo i nostri limiti e le nostre debolezze. Ma in questi ultimi anni abbiamo fatto i compiti a casa. Abbiamo un paio di progetti da mettere in atto, come la messa in rete di tutti gli eventi, oppure un grande evento per ogni provincia, ‘Il Natale che non ti aspetti’ di Pesaro come progetto da esportare. E poi coprire tutto l’anno con la programmazione pianificata e coordinata con la Regione». Come riuscirci? «Con una legge regionale – ha spiegato Silla, facendo intendere che l’ipotesi sia già sul tavolo – abbiamo bisogno di una programmazione pluriennale che coordini tutte le Pro loco, eventi spalmati su tutto l’anno. Stiamo ragionando su un discorso di rete di tutte le manifestazioni». L’Unpli guarda avanti, dopo l’ingresso nel Terzo settore. «Abbiamo una start up – fa sapere Silla – con 50 ragazzi giovani che stiamo formando, adesso che abbiamo il know how. Le Pro loco ci sono e ci saranno e sappiamo come essere utili facendo accoglienza cercando di essere ancora più incisivi nel fare quello che sappiamo fare meglio: rendere vivo il territorio e il tessuto sociale».